Catturare l’attenzione: guida lo sguardo della tua audience
Il data storytelling si potrebbe definire come l'arte di narrare [...]
Il data storytelling si potrebbe definire come l'arte di narrare [...]
Sono come il premio Pulitzer, ma si rivolgono al giornalismo visuale e, più in generale, ai progetti che uniscono comunicazione e Data Visualization: stiamo parlando dei Malofiej Award, i prestigiosi premi che ogni anno vengono conferiti ai più bei progetti di infografica provenienti da tutto il mondo.
Grafici a torta, grafici a torta ovunque. Tutti, almeno una volta, l’abbiamo pensato. Ci perseguitano, li ritroviamo dappertutto: nei report, nelle presentazioni aziendali, nelle infografiche. Molto carini, colorati e apparentemente facili da capire. Tuttavia gli esperti affermano l’esatto opposto: spesso questi grafici si rivelano poco efficaci, poco comunicativi e difficili da...
Lunghe trecce bionde. Sguardo incattivito, a metà tra la rabbia e la voglia di ribellione. È Greta Thunberg, la sedicenne svedese assurta oramai a simbolo della lotta al cambiamento climatico. Che piaccia o meno, è anche grazie alla potenza mediatica di questa giovane donna che nel 2019 il tema "climate change” ha dominato summit politici e opinione pubblica. Tanto che una dataviz di Ed Hawkins nell'ultimo anno è finita su tram, cravatte, cartelloni e perfino sul palco di una band.
Come creare una tabella efficace? Una tabella pulita, essenziale, accattivante e che non sembri uscita da un report del 1998? Come creare una tabella efficace dal punto di vista comunicativo ma al contempo bella da vedere, al passo con le meravigliose infografiche che di questi tempi spopolano sul web e non solo, seducendo il pubblico e rischiando di far fare alla cara vecchia tabella la figura del brutto anatroccolo?
Poco più di un anno fa (era febbraio 2018) Fabio Piccigallo, digital analyst con una ventennale esperienza nel marketing, CEO di un'agenzia di data-driven marketing di Roma e consulente di marketing strategico (nonché ideatore di questo blog) pubblicava Digital Analytics per e-commerce, un libro in cui racchiudeva in 500 pagine l'approccio metodologico per una corretta impostazione dell’analisi dei dati in maniera propedeutica e fruttuosa per gli obiettivi di business. Oggi, a distanza di un anno, pubblica il suo secondo libro, che
Sembra quasi una contraddizione in termini, parlare di testo nella Data Visualization: eppure non è così. Se è vero che un grafico nasce per raccontare tramite immagini perché “un’immagine vale più di mille parole” e che possiede il grande pregio di restituire con immediatezza e pregnanza il senso di concetti, numeri e parole che altrimenti chiederebbero molto più spazio e tempo per essere esposti verbalmente, non per questo il testo deve scomparire dal nostro quotidiano lavoro di visualizzazione. Uno dei più grandi equivoci del nostro millennio è che le immagini avrebbero sostituito le parole: non è vero.
Qualche tempo fa abbiamo inaugurato su questo blog la rubrica "grafici particolari", dedicata a tutte quelle tipologie di data visualization inconsuete e fuori dal comune. Una scelta che a quanto pare è piaciuta molto, almeno stando a tutti i feedback positivi che stiamo ricevendo!
Come semplificare una Data Visualization? Se sei arrivato a questo post, è perché ti sei posto anche tu questa domanda. Che, per inciso, è un'ottima cosa: non tutti coloro che si occupano di Data Viz si rendono conto di quanto sia fondamentale approcciarsi in questo modo alle visualizzazioni dei dati.
Scegliere il grafico giusto, lo sappiamo, non è mai semplice. Dopo un faticoso lavoro di individuazione delle metriche o delle variabili più opportune da rilevare, dopo un lungo periodo di raccolta dati, dopo un accurato sforzo di pulizia degli stessi, adesso è arrivato il momento di analizzarli e rappresentarli (due fasi che si sovrappongono: visualizzare i dati è essenziale fin dalla fase di analisi, e Anscombe lo ha dimostrato efficacemente).