La visualizzazione dei dati è un campo in rapida crescita, con una crescente importanza nella scienza, nella politica e nell’industria. Un pioniere nella visualizzazione dei dati e nell’informazione design è Edward Tufte, che ha sviluppato una serie di principi e tecniche per migliorare la comunicazione visiva delle informazioni. Vale la pena conoscerle e approfondirle: lo faremo in questo articolo, approfittandone anche per esplorare brevemente la figura di Tufte e il contesto in cui ha sviluppato il suo sistema di visualizzazione dei dati.
Edward Tufte: un pioniere della visualizzazione dei dati
Edward Tufte, nato a Kansas City nel 1942, è un professore emerito di statistica, design grafico e scienze politiche presso l’Università di Yale. È noto per il suo lavoro pionieristico nel campo della visualizzazione dei dati e dell’information design, oltre che per aver scritto diversi libri influenti sull’argomento, tra cui “The Visual Display of Quantitative Information” (1983), “Envisioning Information” (1990) e “Visual Explanations: Images and Quantities, Evidence and Narrative” (1997). Neanche a dirlo, tutti best seller e volumi di riferimento per chi si occupa in modo sistematico di data visualization.
Nel corso della sua lunga carriera, Tufte ha sviluppato un sistema di visualizzazione dei dati basato su una serie di principi fondamentali che mirano a migliorare la chiarezza, l’efficienza e l’informatività delle rappresentazioni grafiche.
I principi alla base del sistema Tufte
Il sistema di visualizzazione di dati Tufte ha avuto un impatto significativo sul modo in cui analizziamo e rappresentiamo le informazioni. I suoi principi fondamentali forniscono una solida base per la progettazione e la creazione di visualizzazioni efficaci e informative. Vediamone in dettaglio il significato.
1. La minimizzazione del rumore grafico
Uno dei principi chiave del sistema di visualizzazione di dati è la minimizzazione del rumore grafico. Tufte sostiene che le visualizzazioni dovrebbero evitare elementi grafici superflui o decorativi che possano distrarre o confondere il lettore. Invece, le visualizzazioni dovrebbero concentrarsi sull’essenziale e presentare le informazioni in modo semplice e diretto. Eliminando gli elementi non essenziali, le visualizzazioni diventano più facili da leggere e interpretare, consentendo agli utenti di concentrarsi sui dati e sulle relazioni che essi rappresentano.
2. La proporzione tra dati e inchiostro (o data-ink ratio)
Un altro principio fondamentale del sistema di visualizzazione di dati Tufte è la proporzione tra dati e inchiostro. Secondo l’autore, una visualizzazione efficace dovrebbe utilizzare la minor quantità di inchiostro possibile per rappresentare la maggior quantità di dati possibile. In coerenza con il principio della minimizzazione del rumore, questo assunto implica l’eliminazione di elementi grafici non essenziali e l’uso di tecniche di design che massimizzino l’efficienza visiva. L’obiettivo è creare visualizzazioni che siano allo stesso tempo semplici ed eleganti, facilitando la comprensione e l’interpretazione dei dati presentati. Si ricordi, a questo proposito, che ciò che il nostro cervello percepisce come elegante e bello non è tanto legato al gusto estetico quanto, piuttosto, a ciò che percepiamo come “ordinato” e dunque “intellegibile”.
3. Il principio della multiformità
Tufte suggerisce che, quando si presentano dati complessi o multidimensionali, è importante utilizzare diverse forme e metodi di visualizzazione per rappresentare le diverse dimensioni dei dati. Il principio della multiformità sostiene che l’uso di diverse tecniche grafiche può aiutare a fornire una visione più completa e accurata delle informazioni e a facilitare la comprensione da parte del lettore. Ad esempio, l’uso combinato di grafici a barre, a torta e a dispersione può aiutare a comunicare diverse aspetti dei dati in modo più efficace rispetto all’utilizzo di un singolo tipo di grafico.
4. La micro/macroscopicità
Un altro importante principio nel sistema di visualizzazione di dati di Tufte è la micro/macroscopicità. Secondo questo principio, una buona visualizzazione dovrebbe permettere agli utenti di esaminare i dati sia a livello macroscopico, mostrando le tendenze e i pattern generali, che a livello microscopico, fornendo dettagli specifici e informazioni granulari. Questo approccio bilanciato consente agli utenti di avere una visione d’insieme dei dati, ma anche di esplorare e analizzare gli elementi individuali che li compongono.
Per raggiungere questo equilibrio, le visualizzazioni devono essere progettate in modo da permettere una facile navigazione tra i diversi livelli di dettaglio e di focalizzare l’attenzione sugli aspetti più rilevanti dei dati. Ad esempio, un grafico interattivo potrebbe consentire agli utenti di ingrandire o ridurre il livello di dettaglio, o di selezionare specifici sottoinsiemi di dati per un’analisi più approfondita.
5. La comparazione
Uno degli scopi principali delle visualizzazioni dei dati è facilitare la comparazione tra diverse variabili, categorie o gruppi. Pertanto, le visualizzazioni dovrebbero essere progettate in modo da rendere queste comparazioni più semplici e dirette possibile. Questo può essere ottenuto utilizzando tecniche grafiche che evidenziano le differenze e le somiglianze tra i dati, come l’allineamento degli elementi lungo un asse comune, l’uso di colori o simboli per distinguere tra categorie o l’impiego di grafici multipli affiancati per mostrare le relazioni tra diverse variabili.
Beautiful Evidence: il design delle informazioni quantitative
I principi base del Sistema Tufte furono ulteriormente approfonditi e ampliati un testo fondamentale dell’autore, Beautiful Evidence, pubblicato nel 2006 e purtroppo, ad oggi, mai tradotto in italiano. In questo libro, Tufte esplora ulteriormente i concetti di visualizzazione dei dati e di design delle informazioni, introducendo nuovi principi e analizzando una serie di esempi di rappresentazioni grafiche di informazioni. Il libro si concentra su diversi aspetti fondamentali della visualizzazione delle informazioni, tra cui:
1. La presentazione di informazioni causali e meccanismi
Tufte esamina il modo in cui le visualizzazioni possono essere utilizzate per rappresentare informazioni causali e spiegare i meccanismi che guidano un fenomeno. Egli sostiene che una visualizzazione efficace dovrebbe aiutare gli utenti a capire le relazioni causali tra le variabili e a comprendere i processi e le dinamiche che sono alla base dei dati.
2. La rappresentazione diretta delle informazioni
L’autore evidenzia come le informazioni quantitative debbano essere rappresentate in modo diretto e non ambiguo, utilizzando elementi grafici che corrispondono direttamente alle quantità e alle relazioni che si desidera comunicare. Questo principio è strettamente legato alla minimizzazione del rumore grafico, poiché entrambi mirano a ridurre la confusione e a migliorare la chiarezza delle visualizzazioni.
3. La scala e l’aggregazione
Scegliere la scala appropriata e il livello di aggregazione dei dati è essenziale per una visualizzazione efficace. La scelta della scala giusta può aiutare a evidenziare i pattern e le tendenze nei dati, mentre l’aggregazione può consentire di visualizzare e analizzare grandi quantità di informazioni in modo efficiente.
4. La mappatura e la geovisualizzazione
In “Beautiful Evidence”, l’autore esplora anche l’uso delle mappe e delle tecniche di geovisualizzazione per rappresentare le informazioni spaziali e geografiche. Egli sostiene che le mappe possono essere strumenti potenti per la comunicazione delle informazioni, a patto che siano progettate in modo accurato e che tengano conto delle limitazioni e delle distorsioni che possono derivare dalla rappresentazione di uno spazio tridimensionale su una superficie bidimensionale.
5. L’integrazione del testo e delle immagini
Tufte fa notare l’importanza di integrare il testo e le immagini nelle visualizzazioni per fornire una narrazione coerente e completa delle informazioni. Egli sostiene che il testo e le immagini dovrebbero essere utilizzati in modo complementare, con il testo che fornisce contesto e spiegazioni, e le immagini che mostrano le relazioni e i pattern nei dati.
Forse dovremmo tutti leggere un po’ di più Edward Tufte…
Seguendo questi principi, i designer, gli analisti e gli scienziati possono senz’altro creare visualizzazioni che aiutano gli utenti a comprendere e interpretare i dati in modo più chiaro e intuitivo, facilitando la comunicazione e la condivisione delle informazioni in una vasta gamma di contesti. Per quanto, a leggerli, possano spesso sembrare ovvi o scontati, è esperienza comune, nei nostri corsi di formazione, che poi, nella pratica quotidiana, quasi mai vengano messi in pratica – con il risultato, neanche a dirlo, di creare visualizzazioni inefficaci.
Sarebbe quindi il caso, forse, di riprendere in mano – così come accade per tante altre discipline – un po’ di libri sull’argomento: per imparare, ripassare o “semplicemente” restare aggiornati. E magari sarebbe il caso di partire proprio dai volumi di Tufte: in un’epoca in cui i big data e l’analisi delle informazioni sono diventati sempre più cruciali, in azienda e non solo, il sistema di visualizzazione di dati di Tufte continua a offrire un approccio influente e rilevante per l’arte e la scienza della comunicazione visiva.