Pubblicato il 9 Novembre 2023Ultimo Aggiornamento: 20 Luglio 2023

Nell’era dell’informazione, le organizzazioni e i professionisti si trovano ad affrontare la sfida di comunicare efficacemente una grande quantità di dati a un pubblico ampio e diversificato. Il data storytelling emerge come un’efficace strategia per trasmettere informazioni complesse in modo comprensibile, sfruttando la psicologia della percezione e la sociologia della comunicazione per creare storie che rimangono impresse nella memoria delle persone.

Esploriamo allora in questo blog post il motivo per cui le storie hanno un impatto così potente sul nostro cervello e come possiamo utilizzare queste conoscenze per migliorare la comunicazione dei dati.

 

La psicologia della percezione e l’importanza delle storie

La psicologia della percezione è la disciplina che si occupa di studiare come gli esseri umani elaborano e interpretano le informazioni sensoriali, comprese quelle visive e verbali. Una delle scoperte più rilevanti in questo campo riguarda proprio l’importanza delle storie nella nostra percezione del mondo.

Le storie sono intrinsecamente legate al modo in cui il cervello umano elabora e organizza le informazioni. Da un punto di vista evolutivo, le storie hanno svolto un ruolo cruciale nella trasmissione di conoscenze, valori e norme sociali all’interno delle comunità. Esse aiutano infatti a stabilire connessioni tra eventi e concetti, facilitando la comprensione e la memorizzazione delle informazioni.

Numerose ricerche hanno dimostrato che le storie sono più facili da ricordare rispetto a fatti isolati o a numeri e cifre. Questo fenomeno è dovuto a diversi fattori, tra cui:

  1. Elaborazione narrativa: gli esseri umani sono essenzialmente creature narrative. Il nostro cervello è ottimizzato per comprendere e ricordare le informazioni presentate in forma di storie. Questo è dovuto in parte al fatto che le storie sono strutturate in un formato coerente e logico, con un inizio, uno sviluppo e una conclusione – cosa che rende le informazioni più facili da elaborare e da ricordare. Inoltre, le storie spesso includono elementi come personaggi, trame e temi che offrono ancoraggi mnemonici ai quali il nostro cervello può “appendere” dettagli rilevanti. Infine, il nostro cervello è predisposto a cercare cause ed effetti e a creare collegamenti tra eventi, cosa che avviene naturalmente quando ascoltiamo o leggiamo una storia.

  2. Coinvolgimento emotivo: la ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato che le emozioni svolgono un ruolo cruciale nella memorizzazione delle informazioni. Le storie spesso suscitano emozioni, che possono variare dalla gioia alla tristezza, dalla paura all’eccitazione, e queste emozioni agiscono come un “collante” che aiuta a fissare le informazioni nella nostra memoria a lungo termine. Le emozioni potenziano anche l’attenzione e l’elaborazione delle informazioni, rendendole più memorabili. Inoltre, quando le informazioni sono associate a emozioni, esse attivano parti più profonde del cervello, come l’amigdala, che svolge un ruolo chiave nella formazione e nel richiamo dei ricordi.
  3. Effetto di vivacità: l’effetto di vivacità si riferisce al fenomeno per cui le informazioni presentate in modo vivido e sensoriale sono più facilmente ricordate rispetto alle informazioni presentate in modo astratto o disincarnato. Le storie spesso coinvolgono i nostri sensi e la nostra immaginazione, rendendo le informazioni più concrete, dettagliate e quindi più facili da ricordare. Questo effetto è particolarmente potente quando le storie sono visive o coinvolgono altri sensi. Le immagini, i suoni, gli odori e le sensazioni fisiche evocati da una storia possono creare ricordi multisensoriali che sono molto più duraturi rispetto ai ricordi basati su fatti o numeri astratti.

 

La sociologia della comunicazione e il ruolo delle storie

La sociologia della comunicazione è un campo di studio interdisciplinare che esamina i modi in cui le informazioni vengono create, diffuse, interpretate e utilizzate all’interno delle società. In questa disciplina, le storie e il loro ruolo nel trasmettere informazioni, creare significato e formare identità sociali sono di particolare interesse.

Le storie sono strumenti potenti per la comunicazione all’interno di un gruppo sociale. Funzionano come veicoli per la trasmissione di norme, valori, credenze, conoscenze e aspettative all’interno di un gruppo. Attraverso le storie, le persone possono condividere e interpretare le loro esperienze, stabilire connessioni emotive con gli altri e creare una comprensione condivisa del mondo. Questo processo di condivisione e interpretazione aiuta a formare l’identità del gruppo e a rafforzare i legami sociali.

Inoltre, le storie possono agire come ponti tra diverse culture e contesti sociali. Poiché le storie sono universali e possono essere comprese e apprezzate da persone di diverse culture, possono facilitare l’interazione e la comprensione reciproca tra individui con differenti background e prospettive. In questo modo, le storie possono promuovere l’empatia, la tolleranza e il dialogo interculturale.

Nel contesto della comunicazione dei dati, lo storytelling è una pratica fondamentale per rendere i dati accessibili, interessanti e rilevanti per il pubblico. Il data storytelling, o la pratica di raccontare storie basate sui dati, può trasformare dati astratti e complessi in narrazioni coinvolgenti e comprensibili. Questo può incoraggiare il pubblico a impegnarsi attivamente con i dati, a esplorare le informazioni in profondità e a trarre le proprie conclusioni.

Le storie basate sui dati possono anche stimolare il pensiero critico e la riflessione. Attraverso la narrazione, il pubblico può essere incoraggiato a mettere in discussione le proprie convinzioni, a confrontarsi con nuove idee e prospettive e a sviluppare una comprensione più profonda dei dati presentati. 

Impara a padroneggiare l’arte del Data Storytelling
 

Data storytelling: un’applicazione pratica della psicologia della percezione e della sociologia della comunicazione

Per sfruttare il potere delle storie nella comunicazione dei dati, è importante tenere presente alcuni principi fondamentali:

  1. Coerenza narrativa: per facilitare l’elaborazione e la memorizzazione delle informazioni, è fondamentale strutturare i dati in modo coerente e logico. Ciò può includere l’organizzazione delle informazioni in sequenze temporali, geografiche o tematiche e l’individuazione di relazioni causali tra eventi e fenomeni.
  2. Contestualizzazione: le storie che presentano i dati in un contesto significativo e rilevante sono più efficaci nel coinvolgere il pubblico e nel facilitare la comprensione delle informazioni. È importante selezionare e presentare i dati in modo da evidenziare le connessioni con le preoccupazioni, gli interessi e le esperienze delle persone.
  3. Personalizzazione: per rendere i dati più vividi e memorabili, è utile includere elementi personali e umani nelle storie. Questo può includere l’utilizzo di esempi concreti, testimonianze e storie di vita che illustrano l’impatto dei dati sulla vita delle persone.
  4. Visibilità: la scelta di tecniche di visualizzazione dei dati appropriate e il design grafico più corretto possono migliorare notevolmente l’efficacia delle storie. È importante selezionare grafici, diagrammi e altre rappresentazioni visive che facilitino la comprensione delle informazioni e che siano coerenti con la narrazione complessiva.
  5. Interattività: incoraggiare il pubblico a interagire con i dati e a partecipare attivamente alla costruzione delle storie può rafforzare l’engagement e la memorizzazione delle informazioni. Ciò può includere l’utilizzo di strumenti interattivi, quiz e altre attività che stimolino il pensiero critico e la riflessione sulle informazioni presentate.

 

Il data storytelling, che tra le sue fondamenta include senza dubbio la psicologia della percezione e la sociologia della comunicazione, offre un efficace approccio per comunicare informazioni complesse in modo accessibile e coinvolgente. Attraverso l’uso di storie ben strutturate e contestualizzate, possiamo rendere i dati più vividi, interessanti e memorabili, facilitando la comprensione e la memorizzazione delle informazioni da parte del pubblico. Inoltre, lo ripetiamo perché cruciale, il data storytelling può stimolare il pensiero critico e la riflessione, incoraggiando le persone a mettere in discussione le proprie convinzioni e a confrontarsi con nuove idee e prospettive.

Nell’era dell’informazione, il data storytelling emerge come una strategia essenziale per le organizzazioni che cercano di comunicare efficacemente una grande quantità di dati a un pubblico ampio e diversificato, all’interno come all’esterno dell’impresa. Integrando i principi della psicologia della percezione e della sociologia della comunicazione, possiamo creare storie che rimangono impresse nella memoria delle persone, contribuendo a una migliore comprensione e utilizzo dei dati in vari contesti e settori.

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Noemi Speciale

Un articolo scritto da Noemi Speciale

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"To find signals in data, we must learn to reduce the noise, not just the noise that resides in the data, but also the noise that resides in us. It is nearly impossible for noisy minds to perceive anything but noise in data.” Stephen Few