Pubblicato il 18 Settembre 2018Ultimo Aggiornamento: 14 Settembre 2021

Coco Chanel diceva che è buona norma, prima di uscire di casa, togliere un accessorio. No, non ci siamo trasformati in un blog di moda. Però l’icona di stile del 900 di immagine ne sapeva qualcosa. Ed è di immagine, in fondo, che stiamo parlando. Less is more, nello stile come nella data visualization. Ripulire i grafici non è solo una questione di bellezza visuale, è anche un modo per rendere più agevole al cervello la lettura e la comprensione del dato. In altri termini, è la regola d’oro da tenere a mente per chi si occupa di visualizzazioni. Ma andiamo con calma.

Che cos’è una visualizzazione efficace

Andiamo dritti al punto e chiariamo subito una cosa: creare visualizzazioni dati efficaci è un lavoro alla portata di tutti, ma richiede un minimo di tempo da dedicare alla cura della parte grafica. Vale a dire: non basta prendere per buono qualunque grafico elaborato automaticamente da uno strumento (che sia il più semplice Excel o il più sofisticato in circolazione: il discorso non cambia), serve invece lavorarci su. Nulla di complicato, non servono ore: a volte un paio di minuti possono bastare per trasformare completamente il grafico da un insieme ricchissimo (e brutto!) di elementi incomprensibili a un’immagine bella e immediatamente comprensibile. O, in altre parole, una data visualization efficace.

A questo punto, se il fine ultimo è ottenere una visualizzazione efficace, la domanda sorge spontanea: che cos’è una visualizzazione efficace? Considerando che l’obiettivo di una DataViz è trasmettere delle informazioni, allora sarà tanto più efficace quanto più riuscirà ad essere comunicativa.

Dal momento che la parola chiave è “comunicare”, ecco che comincia ad essere chiara l’importanza di isolare il messaggio che vogliamo trasmettere da tutte quelle informazioni superflue che potrebbero inquinarlo. È il senso di ripulire le visualizzazioni…

Ripulire i grafici dal rumore di fondo: riduci il carico cognitivo

In gergo si chiama decluttering: è l’attività di ripulire i grafici. Più precisamente, ad eliminare tutti quegli elementi non necessari e anzi addirittura dannosi affinché la comunicazione sia veramente efficace. Facciamo una prova: quanto ci vuole a decifrare questo grafico?

La questione è più semplice di quanto si pensi. Immagina di essere sulla porta di una stanza, all’interno c’è una persona che deve dirti una cosa. Sfortunatamente, in quella stessa stanza ci sono tantissime persone che parlano contemporaneamente. Ascoltare il messaggio che quella persona deve darti non è detto sia impossibile: ma di sicuro è faticoso e rischi di comprenderlo male. Immagina adesso di poter far uscire tutti gli altri. Non sarebbe la soluzione ideale? È esattamente così che funziona il decluttering.

Ogni volta che osserviamo un grafico, il nostro cervello osserva e si sforza di interpretare (anche senza che ne siamo consapevoli) ogni elemento: ogni linea, ogni scritta, ogni forma, ogni colore. Vuol dire che fa uno sforzo cognitivo enorme. Se quegli elementi non portano con sé informazioni importanti, o se quelle informazioni possono essere comunicate usando meno elementi, allora lo sforzo cognitivo oltre che enorme è anche inutile! Eliminare il superfluo significa quindi liberarsi da tutto quel rumore di fondo, quel “vociare” nella stanza, e far emergere l’informazione davvero importante, permettendo a chi osserva il grafico di comprendere immediatamente il messaggio che stiamo comunicando. Adesso il grafico visto prima è molto più semplice da capire, no?

Ripulire i grafici è fondamentale, insomma. E le migliorie che possono essere apportate sono davvero tante. Se sei curioso di capire come fare, qui trovi la seconda parte di questo post (la guida pratica al decluttering!). Mentre qui trovi informazioni sul nostro corso di visualizzazione efficace!

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Noemi Speciale

Un articolo scritto da Noemi Speciale