Immagina questa scena. Ti viene chiesto di creare una visualizzazione efficace di un dataset complesso. Qual è la prima cosa che fai? Sei tentato di aprire subito Excel, PowerPoint, PowerBI o il tuo software di fiducia e iniziare a creare un grafico? Se la risposta è sì, sei in ottima compagnia. Ma c’è un problema: il tool che scegli guiderà il tuo pensiero, e non sempre nella direzione giusta.
Questo accade per due fenomeni cognitivi ben studiati in psicologia:
- L’Einstellung Effect, che ci porta a usare le soluzioni più familiari anziché cercarne di migliori.
- Il Bias di Maslow, che ci fa vedere ogni problema attraverso il filtro degli strumenti che conosciamo, ignorando opzioni più efficaci.
Questi due bias influenzano profondamente come progettiamo i nostri grafici e presentazioni dati, e oggi vedremo come evitarli grazie alla prototipazione a mano.
Einstellung Effect: quando il pensiero si fossilizza sulle soluzioni abituali
L’Einstellung Effect è un bias cognitivo descritto per la prima volta negli anni ‘40 dallo psicologo tedesco Abraham Luchins. Il termine “Einstellung” in tedesco significa “atteggiamento” o “predisposizione”, e fa riferimento alla nostra tendenza a risolvere i problemi sempre nello stesso modo, anche quando esistono alternative migliori.
Luchins dimostrò questo effetto con un esperimento: diede a un gruppo di persone una serie di problemi matematici simili, che potevano essere risolti con lo stesso metodo. Dopo averli abituati a quella strategia, propose un problema che aveva una soluzione più semplice e immediata—ma quasi nessuno la vide, perché era ormai bloccato sul metodo precedente.
E nell’analisi e visualizzazione dati?
Quando apriamo un software per realizzare un report, tendiamo a usare gli stessi grafici e gli stessi layout a cui siamo abituati, anche se non sono la soluzione ideale. Il tool diventa una gabbia invisibile, che ci impedisce di esplorare alternative più efficaci.
Bias di Maslow: quando il nostro unico strumento ci fa vedere il mondo in un solo modo
Il Bias di Maslow prende il nome dalla celebre frase dello psicologo Abraham Maslow:
“Se l’unico strumento che hai è un martello, tutto ti sembrerà un chiodo.”
Maslow, noto per la sua Piramide dei Bisogni, utilizzò questa metafora per descrivere un fenomeno psicologico comune: la tendenza a vedere ogni problema attraverso il filtro delle competenze, degli strumenti o delle esperienze che già possediamo, invece di adottare una prospettiva più ampia e flessibile. Questo bias ci porta a forzare soluzioni familiari su problemi diversi, ignorando approcci potenzialmente più efficaci. Più siamo esperti in un determinato strumento o metodo, più rischiamo di diventare prigionieri di esso, perché il nostro cervello tende a cercare conferme nelle soluzioni che già conosce, anziché esplorare nuove possibilità.
Come si applica alla Data Visualization?
- Se usi solo Excel, penserai sempre a grafici a barre, torte o linee, anche quando una heatmap o una network visualization sarebbero più efficaci.
- Se lavori solo con PowerPoint, la tua presentazione sarà inevitabilmente limitata ai suoi strumenti grafici.
In altre parole, il tool che usiamo diventa il nostro filtro mentale, e finiamo per limitarci a ciò che ci è familiare, invece di cercare il miglior approccio possibile.
Prototipazione a mano: l’antidoto ai bias cognitivi
Quando progetti un grafico direttamente in un software, stai già accettando i suoi vincoli. I tool guidano il tuo pensiero con i loro layout predefiniti, con menu a tendina che suggeriscono soluzioni standardizzate. A volte va bene, altre volte no, perché il grafico ideale, magari, è un po’ più strutturato, complicato o magari solo più sofisticato e sfaccettato.
La soluzione? Disegnare prima su carta.
Perché la prototipazione a mano è così efficace?
- Ti costringe a pensare al contenuto prima della forma → Non ti lasci influenzare da ciò che il software ti offre.
- Ti aiuta a esplorare più alternative → Su carta puoi sperimentare layout diversi in pochi minuti.
- Semplifica il messaggio → Se un’idea è difficile da disegnare a mano, probabilmente è anche difficile da capire.
Invece di chiederci “Quale tool uso?”, dovremmo domandarci “Qual è il miglior modo per comunicare questo dato?” e poi scegliere lo strumento più adatto.
Esempi pratici: cosa cambia quando inizi dalla carta
Caso 1: La dashboard confusa
Alla fine del 2024 ci siamo ritrovati in aula un paio di persone che stavano progettando una dashboard per monitorare tutto il processo di logistica dell’azienda. Il team aveva iniziato direttamente con PowerBI ma, dopo settimane di lavoro, la dashboard risultava complessa e poco chiara.
Soluzione? Abbiamo chiesto di ridisegnare la dashboard a mano. Risultato?
- Riduzione dei grafici da 17 a 10, eliminando quelli inutili.
- Più chiarezza nelle metriche chiave.
- Una disposizione più logica dei dati, seguendo il flusso di lettura naturale.
Tempo risparmiato? Settimane di iterazioni inutili.
Caso 2: Il grafico giusto era fuori dal tool
Stavolta niente aula, ma azienda in cui abbiamo fatto affiancamento e consulenza. I nostri clienti stavano cercando di visualizzare i percorsi degli utenti su un sito web e avevamo utilizzato con un grafico a barre, perché era la prima opzione che Excel gli proponeva tra i famigerati “grafici suggeriti”. E tuttavia era più che palese che la soluzione non funzionasse a dovere.
Disegnando su carta, hanno realizzato che un diagramma di flusso era decisamente più efficace! Alla fine hanno scelto un grafico Sankey, impossibile da creare direttamente in Excel, ma perfetto per il loro obiettivo.
Se avessero iniziato dalla carta, avrebbero risparmiato ore di lavoro.
Come superare i bias e progettare grafici migliori
Prototipare a mano è spesso la chiave per creare grafici migliori e, del tutto sinceramente, è il modo in cui lavoriamo anche noi, che di grafici ne capiamo parecchio da insegnarli in aula. Tre azioni pratiche che puoi mettere subito in pratica:
1️⃣ Non aprire subito il software. Prendi un foglio e una matita (e i pennarelli, sono spesso fondamentali!)
2️⃣ Prova a pensare a più di un’alternativa per lo stesso grafico, anche se ti sembra poco efficace. È abbandonando la propria “safe zone” che nascono idee interessanti. Prendilo come un brainstorming con te stesso!
3️⃣ Solo dopo scegli lo strumento più adatto per realizzarlo.
L’Einstellung Effect e il Bias di Maslow ci portano a pensare che la soluzione giusta sia quella più familiare. Ma i migliori insight nascono quando mettiamo in discussione i nostri strumenti e il nostro modo di lavorare.
Il vero strumento sei tu, non il software
Vuoi padroneggiare il Data Storytelling e la Visualizzazione Dati? Nei nostri corsi di Data Visualization e Data Presentation, insegniamo esattamente come progettare grafici che parlano davvero, senza lasciarsi intrappolare dai tool.